La mia formazione
Mi sono laureata in psicologia dello sviluppo e della comunicazione nel 2009 presso l'università Cattolica di Milano. La mia tesi di specialità ha riguardato il tema della psicologia del benessere legato al contesto di vita delle persone, in particolare mi sono occupata dell'analisi e della progettazione di un intervento all'interno di un contesto scolastico territoriale.
Ho svolto il tirocinio post-lauream al CIPM, Centro Italiano di Promozione della Mediazione, dove ho potuto sperimentare le mie prime esperienze lavorative in contesti diagnostici e clinici. Nel frattempo ho iniziato a lavorare all'interno di scuole e associazioni culturali con progetti di formazione per insegnanti, percorsi teatrali e di espressività corporea per bambini e percorsi di promozione del benessere.
Dopo l'esame di Stato e l'iscrizione all'Albo degli Psicologi della Lombardia (OPL 14669 - iscritta nel 2011) ho avviato la professione clinica in collaborazione con altri professionisti, offrendo percorsi di sostegno psicologico, inizialmente indirizzati a bambini e adolescenti e successivamente anche per adulti.
La formazione è proseguita nel 2011 con la partecipazione a un Master di I livello in Psicodiagnosi presso l'ASP di Milano e nel 2012 con l'iscrizione alla scuola di specializzazione in Psicoterapia Sistemica e Socio-costruzionista presso il Centro Panta Rei di Milano, che si è conclusa nel marzo del 2017. In questi anni ho collaborato con alcuni consultori familiari e con il servizio di Tutela Minori del comune di Saronno, dove ho potuto estendere la pratica psicoterapeutica a setting di coppia e familiari. Tra il 2017 e il 2018 ho seguito la formazione di I e II livello della terapia EMDR, ottenendone l'abilitazione all'utilizzo.
Nel 2018 ho aperto il mio studio privato di psicologia e psicoterapia a Saronno.
Ho svolto il tirocinio post-lauream al CIPM, Centro Italiano di Promozione della Mediazione, dove ho potuto sperimentare le mie prime esperienze lavorative in contesti diagnostici e clinici. Nel frattempo ho iniziato a lavorare all'interno di scuole e associazioni culturali con progetti di formazione per insegnanti, percorsi teatrali e di espressività corporea per bambini e percorsi di promozione del benessere.
Dopo l'esame di Stato e l'iscrizione all'Albo degli Psicologi della Lombardia (OPL 14669 - iscritta nel 2011) ho avviato la professione clinica in collaborazione con altri professionisti, offrendo percorsi di sostegno psicologico, inizialmente indirizzati a bambini e adolescenti e successivamente anche per adulti.
La formazione è proseguita nel 2011 con la partecipazione a un Master di I livello in Psicodiagnosi presso l'ASP di Milano e nel 2012 con l'iscrizione alla scuola di specializzazione in Psicoterapia Sistemica e Socio-costruzionista presso il Centro Panta Rei di Milano, che si è conclusa nel marzo del 2017. In questi anni ho collaborato con alcuni consultori familiari e con il servizio di Tutela Minori del comune di Saronno, dove ho potuto estendere la pratica psicoterapeutica a setting di coppia e familiari. Tra il 2017 e il 2018 ho seguito la formazione di I e II livello della terapia EMDR, ottenendone l'abilitazione all'utilizzo.
Nel 2018 ho aperto il mio studio privato di psicologia e psicoterapia a Saronno.
Le mie teorie di riferimento
La Psicologia Positiva
Sin dal percorso universitario, mi sono ritrovata nelle teorie della psicologia positiva rispetto alla visione del benessere psicologico.
Secondo questo approccio, il benessere è un fattore soggettivo: ogni individuo ne elabora un’interpretazione personale, sulla base delle proprie caratteristiche individuali e del proprio stile di interazione con l’ambiente fisico e sociale. Siamo animali sociali, per questo il nostro benessere si ottiene integrando bisogni strettamente individuali e bisogni relazionali (vengono individuati tre bisogni psicologici di base da soddisfare per poter raggiungere il benessere psicologico: autonomia, competenza, relazioni sociali).
Il focus di attenzione sono le risorse e le potenzialità dell'individuo, al fine di costruire qualità positive e potenziare le capacità di resistenza e di adattamento.
La Psicoterapia sistemica e socio-costruzionista
Le linee guida prese dalla Psicologia Positiva si sono poi approfondite e integrate con la mia specializzazione in psicoterapia sistemica.
Secondo l'approccio sistemico, i problemi psicologici sono principalmente di natura relazionale, ovvero nascono, vivono e si mantengono all’interno del contesto sociale dentro cui la persona vive, e bloccano la normale evoluzione del ciclo di vita individuale e familiare. Ci si approccia al disagio psichico, quindi, attraverso la lettura della “danza relazionale” (insieme di pattern comportamentali, messaggi, posizionamenti che possono averlo attivato e mantenuto) e dei sistemi di linguaggi e significati che si sono costruiti su di essi.
L'attenzione va al sistema, inteso come:
- L’insieme delle interazioni relazionali che generano e mantengono un problema;
- L’insieme delle risorse e dei fattori di cambiamento utili per affrontare una sofferenza psichica;
- L’insieme di pensieri, azioni ed emozioni interconnessi tra loro all’interno della singola persona.
L’idea alla base dell’epistemologia socio-costruzionista è che nella lettura della realtà tutti noi siamo guidati dai nostri pregiudizi, intesi come premesse e idee nate da conoscenze ed esperienze precedenti che ci fanno da guida nel presente. Non esiste un’unica realtà ontologicamente vera, ma tante realtà soggettive che variano a seconda del punto di vista adottato.
Quando l’immagine del mondo di un individuo si limita solamente a una singola interpretazione statica, essa gli appare come l’unica possibile, che connota la sua storia personale e l’essenza della sua individualità. È lì che può nascere la patologia. Il terapeuta sistemico accompagna e supporta la persona nel processo di comprensione dei suoi propri repertori e dinamiche comportamentali e di comunicazione e lo guida verso “altrevisioni”, ovvero posizioni e punti di vista diversi da cui leggere la sua realtà, generando così cambiamento.
Il terapeuta quindi fornisce ascolto attivo allo scopo di facilitare, sostenere, accompagnare, favorire un processo di conoscenza ed eventualmente di cambiamento, attraverso un atteggiamento collaborativo di co-costruzione del problema e della soluzione. Il setting è di cura più che diagnostico, alla ricerca delle risorse più utili per il paziente.
La terapia EMDR
L'EMDR è una pratica che si integra con diversi approcci psicoterapeutici ed è particolarmente efficace per l'analisi e l'elaborazione di specifici blocchi emotivi e cognitivi.
Essa è una terapia finalizzata all’elaborazione delle esperienze di vita disturbanti traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo (l’acronimo EMDR significa Eye Movement Desensitization and Reprocessing - Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite Movimenti Oculari).
In generale, la terapia EMDR pone lo sguardo sul qui e ora e a partire dal presente si aggancia a esperienze del passato (o del futuro) che generano un disturbo a livello emotivo, cognitivo e corporeo. L’intervento è duplice: da una parte permette l’elaborazione di esperienze del passato tutt’ora disturbanti, dall’altra parte stimola le risorse del presente (o del passato) che possono aiutare a sviluppare atteggiamenti più adattivi e funzionali nel presente e nel futuro.
Basandosi su interventi non verbali, il terapeuta diventa solo un accompagnatore e un facilitatore di un processo di auto-cura che la mente svolge in autonomia, favorendo nel paziente un maggior controllo verso le esperienze di esposizione.
Il presupposto alla base di questa teoria è che gli eventi traumatici non vengono elaborati ed immagazzinati in modo funzionale nel momento in cui accadono, rimanendo “sospesi, congelati” nelle reti neurali e da qui possono nascere disturbi e patologie.
In particolare, durante gli eventi emotivamente forti può capitare che le informazioni ai vari livelli (percettivo-corporeo-emotivo-cognitivo) non si integrino tra loro e blocchino la naturale elaborazione dell’esperienza vissuta, lasciando attive le percezioni sensoriali, corporee, emotive o cognitive vissute in quel momento. Da qui, possono nascere i sintomi, intesi come riattivazioni psico-corporee o distorsioni a livello emotivo e cognitivo su di sé e sul mondo esterno.
L’elaborazione proposta dall’EMDR prevede una riattivazione del sistema di elaborazione delle informazioni attraverso la stimolazione bilaterale, permettendo alle informazioni rimaste bloccate di reintegrarsi e quindi di completare il processo di elaborazione dell’evento traumatico.
Se vuoi saperne di più, contattami per un primo colloquio conoscitivo.
Sin dal percorso universitario, mi sono ritrovata nelle teorie della psicologia positiva rispetto alla visione del benessere psicologico.
Secondo questo approccio, il benessere è un fattore soggettivo: ogni individuo ne elabora un’interpretazione personale, sulla base delle proprie caratteristiche individuali e del proprio stile di interazione con l’ambiente fisico e sociale. Siamo animali sociali, per questo il nostro benessere si ottiene integrando bisogni strettamente individuali e bisogni relazionali (vengono individuati tre bisogni psicologici di base da soddisfare per poter raggiungere il benessere psicologico: autonomia, competenza, relazioni sociali).
Il focus di attenzione sono le risorse e le potenzialità dell'individuo, al fine di costruire qualità positive e potenziare le capacità di resistenza e di adattamento.
La Psicoterapia sistemica e socio-costruzionista
Le linee guida prese dalla Psicologia Positiva si sono poi approfondite e integrate con la mia specializzazione in psicoterapia sistemica.
Secondo l'approccio sistemico, i problemi psicologici sono principalmente di natura relazionale, ovvero nascono, vivono e si mantengono all’interno del contesto sociale dentro cui la persona vive, e bloccano la normale evoluzione del ciclo di vita individuale e familiare. Ci si approccia al disagio psichico, quindi, attraverso la lettura della “danza relazionale” (insieme di pattern comportamentali, messaggi, posizionamenti che possono averlo attivato e mantenuto) e dei sistemi di linguaggi e significati che si sono costruiti su di essi.
L'attenzione va al sistema, inteso come:
- L’insieme delle interazioni relazionali che generano e mantengono un problema;
- L’insieme delle risorse e dei fattori di cambiamento utili per affrontare una sofferenza psichica;
- L’insieme di pensieri, azioni ed emozioni interconnessi tra loro all’interno della singola persona.
L’idea alla base dell’epistemologia socio-costruzionista è che nella lettura della realtà tutti noi siamo guidati dai nostri pregiudizi, intesi come premesse e idee nate da conoscenze ed esperienze precedenti che ci fanno da guida nel presente. Non esiste un’unica realtà ontologicamente vera, ma tante realtà soggettive che variano a seconda del punto di vista adottato.
Quando l’immagine del mondo di un individuo si limita solamente a una singola interpretazione statica, essa gli appare come l’unica possibile, che connota la sua storia personale e l’essenza della sua individualità. È lì che può nascere la patologia. Il terapeuta sistemico accompagna e supporta la persona nel processo di comprensione dei suoi propri repertori e dinamiche comportamentali e di comunicazione e lo guida verso “altrevisioni”, ovvero posizioni e punti di vista diversi da cui leggere la sua realtà, generando così cambiamento.
Il terapeuta quindi fornisce ascolto attivo allo scopo di facilitare, sostenere, accompagnare, favorire un processo di conoscenza ed eventualmente di cambiamento, attraverso un atteggiamento collaborativo di co-costruzione del problema e della soluzione. Il setting è di cura più che diagnostico, alla ricerca delle risorse più utili per il paziente.
La terapia EMDR
L'EMDR è una pratica che si integra con diversi approcci psicoterapeutici ed è particolarmente efficace per l'analisi e l'elaborazione di specifici blocchi emotivi e cognitivi.
Essa è una terapia finalizzata all’elaborazione delle esperienze di vita disturbanti traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo (l’acronimo EMDR significa Eye Movement Desensitization and Reprocessing - Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite Movimenti Oculari).
In generale, la terapia EMDR pone lo sguardo sul qui e ora e a partire dal presente si aggancia a esperienze del passato (o del futuro) che generano un disturbo a livello emotivo, cognitivo e corporeo. L’intervento è duplice: da una parte permette l’elaborazione di esperienze del passato tutt’ora disturbanti, dall’altra parte stimola le risorse del presente (o del passato) che possono aiutare a sviluppare atteggiamenti più adattivi e funzionali nel presente e nel futuro.
Basandosi su interventi non verbali, il terapeuta diventa solo un accompagnatore e un facilitatore di un processo di auto-cura che la mente svolge in autonomia, favorendo nel paziente un maggior controllo verso le esperienze di esposizione.
Il presupposto alla base di questa teoria è che gli eventi traumatici non vengono elaborati ed immagazzinati in modo funzionale nel momento in cui accadono, rimanendo “sospesi, congelati” nelle reti neurali e da qui possono nascere disturbi e patologie.
In particolare, durante gli eventi emotivamente forti può capitare che le informazioni ai vari livelli (percettivo-corporeo-emotivo-cognitivo) non si integrino tra loro e blocchino la naturale elaborazione dell’esperienza vissuta, lasciando attive le percezioni sensoriali, corporee, emotive o cognitive vissute in quel momento. Da qui, possono nascere i sintomi, intesi come riattivazioni psico-corporee o distorsioni a livello emotivo e cognitivo su di sé e sul mondo esterno.
L’elaborazione proposta dall’EMDR prevede una riattivazione del sistema di elaborazione delle informazioni attraverso la stimolazione bilaterale, permettendo alle informazioni rimaste bloccate di reintegrarsi e quindi di completare il processo di elaborazione dell’evento traumatico.
Se vuoi saperne di più, contattami per un primo colloquio conoscitivo.