Come stanno affrontando i cambiamenti della fase 2 i bambini? Quali pensieri, quali emozioni, quali azioni si stanno muovendo dentro di loro? E genitori come possono aiutarli a comprendere e gestire quanto sta loro accadendo?
Anche la seconda fase della pandemia che stiamo vivendo può scatenare nei bambini emozioni contrastanti, a volte difficili da comprendere, esprimere e gestire per i bambini stessi e per i loro genitori.
Le emozioni che possono provare in questo periodo possono essere:
ANSIA e PAURA --> per l'incolumità propria o dei genitori che ritornano al lavoro, con l'aumento dei contatti e il rischio del ritorno del contagio.
ANGOSCIA e TRISTEZZA --> per la separazione dai genitori dopo un lungo periodo passato insieme, soprattutto se il cambiamento avviene in modo drastico.
RABBIA e FRUSTRAZIONE --> per i limiti che ancora ci vengono imposti (ad esempio non poter abbracciare i nonni, non poter giocare liberamente con gli amici o non svolgere alcune attività).
FASTIDIO e INTOLLERANZA --> per i dispositivi di protezione da utilizzare (es. mascherina, obbligatoria dai 6 anni, scomoda e con un forte impatto sull'immagine di sé).
I bambini non sempre riescono a comunicare le loro emozioni attraverso le parole (a volte neanche gli adulti!). E' molto più frequente che le esprimano attraverso i comportamenti, ad esempio:
- comportamenti REGRESSIVI (es. richiesta maggiore di contatto fisico, riduzione di autonomie che avevano già conquistato)
- comportamenti REATTIVI (es. maggiore agitazione fisica, irritazione, iperattivazione, o apatia, svogliatezza)
- eccessivo EVITAMENTO e DISTANZIAMENTO dal mondo esterno
- comportamenti di RIFIUTO e RIBELLIONE.
E' importante ascoltare ciò che comunicano attraverso i loro comportamenti e far emergere i vissuti emotivi.
Per poter affrontare al meglio la situazione, i bambini hanno bisogno di:
1. CAPIRE, per dare senso alle loro azioni attraverso la spiegazione della situazione e del perché alcune "normalità" ancora non si possono fare (es. abbracciare i nonni, giocare con gli amici, usare il parchetto).
2. RECUPERARE IL CONTROLLO di sè e della situazione attraverso il loro coinvolgimento attivo nelle pratiche igieniche e nei comportamenti di prevenzione (es. nell'utilizzo dei dispositivi di protezione).
3. ESSERE RASSICURATI rispetto al fatto che possiamo proteggerci con un atteggiamento responsabile e attraverso il mantenimento di routine e programmi della giornata che servono per avere punti di riferimento e sentirsi contenuti e al sicuro.
Il ruolo dell'adulto è fondamentale, perchè può fare da MODELLO di apprendimento rispettando in prima persona le regole di prevenzione: questo dà sicurezza e contenimento ai bambini.
Può anche essere uno SPAZIO DI ASCOLTO per permettere loro di esprimere le loro reazioni e dare senso ai loro pensieri, contribuendo ad aumentare la fiducia nelle loro capacità di affrontare la situazione.
Sentire di non essere gli unici, che è normale avere certe reazioni e capire ciò che succede dentro di sè, dando un nome alle emozioni, è fondamentale per poter attivare un atteggiamento resiliente e trovare le strategie necessarie per poter fronteggiare situazioni difficili. Allo stesso tempo, è utile potersi "allenare" a diventare padroni di sè e delle proprie reazioni emotive.
Per questo motivo, insieme alla mia collega Emma Montorfano, abbiamo pensato a un "gioco emotivo" per i bambini che, in questa "fase 2", devono affrontare dei cambiamenti significativi nella loro routine: uscire rispettando regole nuove, restare tanto tempo a casa senza poter svolgere le normali attività quotidiane, incontrarsi con familiari e amici con modalità differenti, pensare al futuro.
Quali sono le sfumature delle emozioni principali (gioia, rabbia, tristezza e paura) che si stanno facendo sentire di più? A quali pensieri su di sè o sulla situazione si accompagnano? Come si mostrano a noi attraverso il nostro corpo? Cosa si può fare per diventarne consapevoli e padroni?
E' un gioco pensato per bambini e bambine ma anche genitori curiosi, coraggiosi e desiderosi di capirci meglio e di confrontarsi e parlare di sè. Già, anche genitori! Perchè il gioco è pensato per bambini, ma è utilissimo anche per gli adulti e ancor più efficace se fatto insieme.
Divertitevi insieme a trovare il vostro percorso e ad allenarvi per diventare super esperti di voi e delle vostre emozioni!
Anche la seconda fase della pandemia che stiamo vivendo può scatenare nei bambini emozioni contrastanti, a volte difficili da comprendere, esprimere e gestire per i bambini stessi e per i loro genitori.
Le emozioni che possono provare in questo periodo possono essere:
ANSIA e PAURA --> per l'incolumità propria o dei genitori che ritornano al lavoro, con l'aumento dei contatti e il rischio del ritorno del contagio.
ANGOSCIA e TRISTEZZA --> per la separazione dai genitori dopo un lungo periodo passato insieme, soprattutto se il cambiamento avviene in modo drastico.
RABBIA e FRUSTRAZIONE --> per i limiti che ancora ci vengono imposti (ad esempio non poter abbracciare i nonni, non poter giocare liberamente con gli amici o non svolgere alcune attività).
FASTIDIO e INTOLLERANZA --> per i dispositivi di protezione da utilizzare (es. mascherina, obbligatoria dai 6 anni, scomoda e con un forte impatto sull'immagine di sé).
I bambini non sempre riescono a comunicare le loro emozioni attraverso le parole (a volte neanche gli adulti!). E' molto più frequente che le esprimano attraverso i comportamenti, ad esempio:
- comportamenti REGRESSIVI (es. richiesta maggiore di contatto fisico, riduzione di autonomie che avevano già conquistato)
- comportamenti REATTIVI (es. maggiore agitazione fisica, irritazione, iperattivazione, o apatia, svogliatezza)
- eccessivo EVITAMENTO e DISTANZIAMENTO dal mondo esterno
- comportamenti di RIFIUTO e RIBELLIONE.
E' importante ascoltare ciò che comunicano attraverso i loro comportamenti e far emergere i vissuti emotivi.
Per poter affrontare al meglio la situazione, i bambini hanno bisogno di:
1. CAPIRE, per dare senso alle loro azioni attraverso la spiegazione della situazione e del perché alcune "normalità" ancora non si possono fare (es. abbracciare i nonni, giocare con gli amici, usare il parchetto).
2. RECUPERARE IL CONTROLLO di sè e della situazione attraverso il loro coinvolgimento attivo nelle pratiche igieniche e nei comportamenti di prevenzione (es. nell'utilizzo dei dispositivi di protezione).
3. ESSERE RASSICURATI rispetto al fatto che possiamo proteggerci con un atteggiamento responsabile e attraverso il mantenimento di routine e programmi della giornata che servono per avere punti di riferimento e sentirsi contenuti e al sicuro.
Il ruolo dell'adulto è fondamentale, perchè può fare da MODELLO di apprendimento rispettando in prima persona le regole di prevenzione: questo dà sicurezza e contenimento ai bambini.
Può anche essere uno SPAZIO DI ASCOLTO per permettere loro di esprimere le loro reazioni e dare senso ai loro pensieri, contribuendo ad aumentare la fiducia nelle loro capacità di affrontare la situazione.
Sentire di non essere gli unici, che è normale avere certe reazioni e capire ciò che succede dentro di sè, dando un nome alle emozioni, è fondamentale per poter attivare un atteggiamento resiliente e trovare le strategie necessarie per poter fronteggiare situazioni difficili. Allo stesso tempo, è utile potersi "allenare" a diventare padroni di sè e delle proprie reazioni emotive.
Per questo motivo, insieme alla mia collega Emma Montorfano, abbiamo pensato a un "gioco emotivo" per i bambini che, in questa "fase 2", devono affrontare dei cambiamenti significativi nella loro routine: uscire rispettando regole nuove, restare tanto tempo a casa senza poter svolgere le normali attività quotidiane, incontrarsi con familiari e amici con modalità differenti, pensare al futuro.
Quali sono le sfumature delle emozioni principali (gioia, rabbia, tristezza e paura) che si stanno facendo sentire di più? A quali pensieri su di sè o sulla situazione si accompagnano? Come si mostrano a noi attraverso il nostro corpo? Cosa si può fare per diventarne consapevoli e padroni?
E' un gioco pensato per bambini e bambine ma anche genitori curiosi, coraggiosi e desiderosi di capirci meglio e di confrontarsi e parlare di sè. Già, anche genitori! Perchè il gioco è pensato per bambini, ma è utilissimo anche per gli adulti e ancor più efficace se fatto insieme.
Divertitevi insieme a trovare il vostro percorso e ad allenarvi per diventare super esperti di voi e delle vostre emozioni!
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